Palestina Israele by Mario Capanna & Luciano Neri

Palestina Israele by Mario Capanna & Luciano Neri

autore:Mario Capanna & Luciano Neri [Capanna, Mario & Neri, Luciano]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2024-04-19T08:23:05+00:00


Post scriptum

Il generale di brigata Yitzhak Segev, che nel 1980 era il governatore militare di Gaza, in una intervista al “New York Times” ha affermato che “Israele ha aiutato Hamas per contrastare l’Olp. Io gestivo un consistente budget finanziario dato dal governo israeliano, e le autorità militari hanno deciso di girarlo alle moschee”.

In una intervista al “Wall Street Journal” nel 2019 Avner Cohen, ufficiale israeliano per gli affari religiosi che ha operato a Gaza per oltre vent’anni, ha affermato:

Dobbiamo ammettere, con rammarico, che Hamas è una creatura anche di Israele. A metà degli anni Ottanta avevo mandato un rapporto ufficiale ai vertici militari mettendoli in guardia sulla strategia adottata da Israele del divide et impera, del sostenere “i palestinesi islamisti contro i palestinesi laici”, suggerendo di contrastare la bomba Hamas prima che ci scoppiasse in faccia. Non mi hanno ascoltato.

Nel gennaio 2019 l’agenzia tedesca Reuters ha scoperto le prime informazioni sul Progetto Raven. Successivamente questa enorme mole di carte è stata riunita in maniera organica, con l’aggiunta anche di altri inediti, dal MEMRI, l’autorevole Middle East Media Research Institute, guidato dall’ex colonnello israeliano Yigal Carmon.

Le carte documentano l’ampia attività di interferenza del Qatar nei confronti di altri Paesi, con l’obiettivo di rovesciare regimi laici e di sostenere gruppi del terrorismo islamico. Su tre delle lettere del 2012 viene evidenziata la sovvenzione da parte del Qatar di 15 milioni di dollari a Benjamin Netanyahu e un’altra di 5 milioni di dollari ad Avigdor Lieberman, per la campagna elettorale dei rispettivi partiti, il Likud e Israel Beitenu. Una seconda lettera del 2018 evidenzia una ulteriore donazione di cinquanta milioni di dollari passata dal Qatar a Netanyahu con le stesse finalità.

Nel 2018 l’ex capo del Mossad, Udi Levy, in una intervista al “New York Times” conferma che i servizi di Israele erano entrati in possesso dei registri di alcune delle fonti di finanziamento di Hamas. La lista delle donazioni e delle attività finanziarie era stata redatta personalmente dal tesoriere di Hamas, Mahmoud Ghazal. Una enorme struttura economico finanziaria composta da società minerarie, di costruzione di strade in Sudan, di allevamento di polli, di grattacieli negli Emirati, di promozione immobiliare in Algeria e una società quotata alla borsa turca e molto altro. “Furono informati i vertici di Tel Aviv e di Washington” afferma Udi Levy “e ne parlai personalmente a Netanyahu su come fermare questa enorme massa di denari verso Hamas. Fu invano, a lui non interessava”.

Il 29 ottobre 2023 Amihai Ayalon, ex capo dello Shin Bet (Servizio di sicurezza di Israele), in una intervista alla giornalista italiana della Rai, Lucia Goracci, ha affermato: “Netaniahu ha commesso un grave errore, ha accresciuto il potere di Hamas per evitare i negoziati. Ha indebolito l’Autorità Palestinese, ed è così che Hamas è diventata più forte. Noi (israeliani) avremo sicurezza quando loro (palestinesi) avranno speranza”.

Persino l’Alto Commissario per le Politiche Europee Josep Borrell, uno dei più ostinati sostenitori di Israele, cresciuto politicamente nel Kibbutz di Galon, in un incontro pubblico all’Università di Valladolid, il 18 gennaio 2024,



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